Progetti di dialogo giovanile

Nell’ambito dell’obiettivo comunitario di ridurre la distanza tra giovani ed istituzioni europee, di armonizzare le politiche dei Paesi membri in materia di gioventù e di coinvolgere direttamente i giovani nelle decisioni che li toccano da vicino, il programma Erasmus+ favorisce l’incontro tra i giovani e i responsabili delle politiche per la gioventù. Il settore Gioventù di Erasmus+ prevede una misura dedicata proprio alla partecipazione dei giovani alla vita democratica, denominata Progetti di dialogo giovanile. I progetti finanziati nell’ambito di tale opportunità sono volti a favorire il dibattito su temi e priorità fissati nell’ambito della Strategia dell’UE per la gioventù, con riferimento in particolare agli Youth Goals e ai suoi meccanismi di dialogo; i giovani hanno la possibilità di discutere i temi concordati tra loro e con i responsabili politici, gli esperti in materia di gioventù e i rappresentanti delle autorità responsabili delle politiche per la gioventù, al fine di ottenere risultati utili per l’elaborazione delle politiche. Le attività, improntate ai principi e alle pratiche dell’apprendimento non formale,sono guidate dai giovani in tutte le fasi di progetto; possono tradursi in riunioni, consultazioni di giovani, conferenze, eventi in cui far sentire la propria voce, formulando posizioni, proposte e raccomandazioni su come le politiche che riguardano i giovani dovrebbero essere modellate e attuate a livello locale, nazionale o europeo. Per partecipare non è possibile agire a titolo individuale, ma è necessario che a presentare il progetto di Dialogo tra i giovani e i decisori politici all’Agenzia Nazionale per i Giovani sia un’associazione, un ente locale o un gruppo informale di giovani. I giovani e i responsabili delle politiche discutono delle politiche giovanili a livello nazionale ed europeo attraverso un processo di consultazione nazionale in ogni singolo Stato membro e durante le Conferenze della Gioventù europee.

Le consultazioni si basano su cicli di lavoro di 18 mesi, ciascuno suddiviso in tre fasi, che corrispondono a 3 semestri di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea..
Ogni Trio di Presidenza individua una priorità tematica e ognuno dei 3 Stati Membri approfondisce un aspetto della tematica prioritaria durante il proprio semestre.

Le fasi sono le seguenti:

– Fase preparatoria nel periodo che precede l’inizio del ciclo: si definisce il tema generale del Dialogo Strutturato con il coinvolgimento dei giovani; il tema viene approvato dal Consiglio; si arriva ad una comprensione comune del tema tra tutti gli attori del Dialogo Strutturato; si definiscono gli approcci verso l’argomento da trattare.

– Prima fase: durante la prima Conferenza della Gioventù dell’UE  si definisce il quadro di riferimento per il Dialogo Strutturato con i partner europei, si stabiliscono le domande da inserire nel  questionario, si avvia il processo di consultazione nazionale.

– Seconda fase: si svolge la consultazione con i giovani sui temi dell’argomento generale, seguendo il quadro di riferimento. La seconda Conferenza della Gioventù dell’UE approfondisce i risultati del processo di consultazione nazionale e le possibili soluzioni. Le possibili soluzioni sono discusse in Consiglio e contribuiscono ad una proposta per gli obiettivi politici strategici.

– Terza fase: il focus  principale è sulle raccomandazioni e azioni concrete a tutti i livelli. Le raccomandazioni comuni e la presentazione della risoluzione sono il risultato della terza Conferenza della Gioventù dell’UE (Lussemburgo). Il documento politico viene poi adottato dal Consiglio.

I giovani europei hanno quindi l’opportunità di esprimere la propria opinione sull’argomento e contribuire a promuovere concrete raccomandazioni su possibili strategie e azioni politiche da presentare alle istituzioni europee e devono essere coinvolti nel progetto almeno 30 giovani dai 13 ai 30 anni provenienti da paesi coinvolti nel progetto.

 

Alessia Aurino

Volontaria in Servizio Civile