30 Lug 13/2/2009 Le foibe e l’esodo: successo per il convegno organizzato da Progetto Alfa
Lo scorso 13 febbraio 2009 si è svolto presso il San Nicola Park Hotel di Marigliano il programmato convegno “Le Foibe e l’Esodo: una tragedia da strappare all’oblio”. La partecipazione da parte dei cittadini è stata davvero buona ed i relatori sono stati davvero molto contenti della buona riuscita dell’incontro.
Al convegno sono intervenuti: Pasquale Antonio Riccio (presidente dell’associazione Progetto Alfa), Alessandro Marco Fusco (segretario dell’associazione A.D.ES) e Guido Bottèri (esule da Zara).
A fare gli onori di casa è stato Pasquale Antonio Riccio che in qualità di presidente di Progetto Alfa ha ringraziato gli intervenuti e sottolineato l’importanza del ripristino e della scoperta, in certi casi, della verità storica senza la quale non sarebbe possibile altrimenti alcuna memoria condivisa. Una memoria condivisa invocata solo a parole da molti, ma puntualmente disattesa per lasciare spazio ad interessi di parte, ragion di stato o alla più vile ipocrisia. << L’ipocrisia ed il silenzio di chi – ha detto Pasquale Antonio Riccio – per tanti anni ha preferito celare la tragedia umana delle foibe e dell’esodo degli italiani d’Istria e Dalmazia. Di chi ha negato le complicità politiche del Governo italiano e del Partito Comunista Italiano che all’epoca dei fatti era guidato da Palmiro Togliatti. Togliatti che oggi viene ricordato come “il migliore” mentre tanti italiani vittime della pulizia etnica operata dalla follia comunista di Tito sono in preda all’oblio. >>.
Alessandro Marco Fusco ha effettuato una puntuale ricostruzione storica della presenza italiana e slava in Istria e Dalmazia, sottolineando come la presenza slava in quelle terre sia stata indotta a forza dal maresciallo Tito e che soprattutto nè italiani e nè loro antenati hanno mai espulso popolazioni slave da quei territori. Il relatore ha poi descritto gli atroci metodi di tortura che erano costretti a subire coloro i quali furono infoibati o catturati dai partigiani comunisti di Tito.
Guido Bottèri ha raccontato la sua personalissima esperienza di esule dalla città di Zara e ha sottolineato come per circa 350.000 mila connazionali dopo l’esodo si sia spalancata l’incredibile, assurda ed ignobile situazione di “esuli in patria”. Bottèri ha tenuto a rispondere a tutti coloro che oggi quasi cinicamente giustificano le foibe, l’esodo e la furia slava come la “logica” risposta alle violenze fasciste: << Forse che eravamo tutti fascisti? – queste le sue parole – Forse che erano fascisti anche i partigiani bianchi? Forse che donne e bambini lo erano? Certo che no!>>. Bottèri ha evidenziato come le persecuzioni fossero state eseguite esclusivamente in nome dell’anti-italianità: unico collante delle diverse popolazioni slave.